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STOP ESCLUSIVITÀ

Dopo mesi di proteste, documenti consegnati alle Prefetture di tutta Italia, dopo aver chiesto l’intervento di senatori, deputati e dopo la consegna di una proposta emendamento da parte di una delegazione Nursing Up al Ministero della Salute, arriva finalmente l’ok.

 A seguire la proposta di emendamento del Nursing Up, poi accettata:

1. Agli operatori delle professioni sanitarie
 di cui all’articolo 1 della legge I febbraio 2006, n. 43 con rapporto di lavoro dipendente presso le aziende sanitarie locali ed ospedaliere, gli IRCCS pubblici nonché gli altri enti e strutture del SSN, al di fuori dell’orario di servizio, non si applicano le incompatibilità di cui all’articolo 4, comma 7 della legge 30 dicembre 1991, n. 412, e di cui all’articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, fatto salvo quanto stabilito al comma 2.

2. Ai fini di un’efficace organizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari, per assicurare il recupero dei ritardi nelle cure delle patologie non covid e il rafforzamento delle attività di prevenzione e diagnosi precoce in linea con gli obiettivi e progetti a Missione 6 di PNRR, le aziende, gli istituti, gli enti e strutture di cui al comma 1 autorizzano i dipendenti esercenti le professioni sanitarie, che ne facciano richiesta, a svolgere attività libero professionale al di fuori dell’orario di servizio e in condizioni di assenza di conflitto di interessi con le attività istituzionali.

NORMA DEL DECRETO LEGGE, APPROVATA DAL GOVERNO ED IN ATTESA DI PUBBLICAZIONE :

ARTICOLO 11 ( MISURE PER GLI OPERATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE DI CUI ALL’ARTICOLO 1 DELLA LEGGE 1 FEBBRAIO 2006, N. 43)

“All’articolo 3-quater del decreto-legge 21 settembre 2021, n. 127, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 novembre 2021, n. 165, il comma 1 è sostituito dal seguente:

«1. Agli operatori delle professioni sanitarie di cui all’articolo 1 della legge 1° febbraio 2006, n. 43, appartenenti al personale del comparto sanità, al di fuori dell’orario di servizio non si applicano le incompatibilità di cui all’ articolo 4, comma 7, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, e all’articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”.

Il Presidente De Palma:
Inizialmente eravamo fieri di questo importante traguardo, 
che Nursing Up ha perorato per anni e del quale ci consideriamo, a giusta ragione, mettendo a confronto la nostra proposta e il provvedimento adottato dal Governo, come protagonisti principali !
Fieri di aver manifestato per mesi, e di aver mantenuto alto il tiro incrociato sulle istituzioni non accontentandoci delle misere 8 ore a settimana, previa autorizzazione dell’azienda, che solo qualche tempo fa il Governo aveva approvato attraverso l’ultimo Decreto mille proroghe.

Ma poi ci siamo accorti che un passo in avanti è stato fatto ma anche mezzo indietro:

non c’è che dire, questa volta ci siamo illusi di essere di fronte ad una svolta epocale per quanto riguarda la libera professione, ma invece ci troviamo nella condizione di raccontare alla collettività e soprattutto ai professionisti della sanità, a quegli infermieri che guardiamo ogni giorni negli occhi, che come nel caso della bella Penelope, quello che viene meravigliosamente costruito di giorno, viene disfatto di notte. Stiamo parlando del Decreto Bollette e di quello che doveva essere, nei piani, nelle promesse, nella bozza del Ministro Schillaci, lo sblocco totale del vincolo di esclusività per i professionisti del comparto non medico. 

Notte tempo, è arrivata una modifica al testo che pone un nuovo limite temporale alla libera professione, fino al 2025, e che ci delude non poco!

 

Faremo di tutto per muovere quel vincolo temporale.

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